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Medicina Estetica Viso

La luce pulsata è un sistema utilizzato particolarmente in medicina estetica e dermatologia, che permette di trattare in modo efficace e poco invasivo una vasta gamma di problematiche:
epilazione progressivamente permanente
ringiovanimento cutaneo non ablativo
inestetismi cutanei: macchie della pelle, iperpigmentazioni, lesioni pigmentarie, macchie solari, couperose e rosacea, teleangectasie
miglioramento di cicatrici e smagliature

E' una procedura che si avvale di una sorgente di energia luminosa pulsata (Intense Pulsed Light, IPL) che, contrariamente al laser, è non coerente, non collimata e ad ampio spettro. Pur non essendo propriamente un laser, la luce pulsata ha però le stesse indicazioni dei principali laser dermatologici attualmente in uso, poiché, coprendo un ampio spettro di lunghezze d'onda, trova largo impiego in campi che vanno dal trattamento delle lesioni vascolari cutanee, ai disturbi della pigmentazione, fino al trattamento di irsutismo ed ipertricosi. Con la luce pulsata, in particolare con apparecchiature di ultima generazione come il sistema DEKA Photosilk Plus, è possibile trattare in maniera rapida, efficace e indolore anche grandi aree, come gambe, braccia, schiena.

Il vantaggio della tecnica luce pulsata, oltre che alla vastità dei campi di applicazione, è senz'altro legato all'esiguità degli effetti collaterali, che quasi sempre si riducono ad un arrossamento tendente a scomparire nell'arco di poche ore.
Durante la seduta di luce pulsata il paziente non avverte particolari stimoli dolorosi. L'intervallo tra le sedute ed il numero di applicazioni varia in base ai singoli casi e al tipo di problematica.
La durata del trattamento dipende dall'estensione dell'area interessata e dal tipo di intervento, ma in generale si può dire che la singola seduta dura intorno ai 30-60 minuti. Nelle settimane precedenti al trattamento si deve evitare l'esposizione ai raggi solari e/o a lampade UVA e non assumere farmaci che aumentino la sensibilità della pelle alla luce. I filtri solari sono indispensabili prima di esporre la zona trattata ai raggi solari, per evitare iperpigmentazioni.
Questa tecnica è senza dubbio molto efficace nel risolvere varie problematiche e non è pericolosa, ma, data la complessità delle apparecchiature IPL, è indispensabile affidarsi a professionisti competenti.
Nell'utilizzo per fotoepilazione, i fotoni di luce della luce pulsata, raggiungendo gli strati più profondi del follicolo pilifero, sono assorbiti in maniera selettiva dalla melanina del bulbo pilifero. Attraverso il processo di fototermolisi selettiva (assorbimento da parte della melanina del pelo) si determina la distruzione termica del follicolo, senza danno ai tessuti circostanti.
La più moderna tecnologia utilizza tale metodica anche nella terapia dell'acne, bloccando con grande efficacia il processo di alterata cheratinizzazione a carico della ghiandola sebacea responsabile di questa patologia.

Nell'utilizzo per fotoringiovanimento, i pacchetti di luce della luce pulsata che incontrano la cute sono in grado di stimolare in maniera non invasiva i fibroblasti, inducendo la produzione di nuove fibre collagene, che vanno a migliorare il tono delle pareti vasali, determinando inoltre il riempimento delle rughe.
Nel trattamento dei problemi di pigmentazione (macchie cutanee), il diffuso stimolo termico della luce pulsata determina la distruzione della melanina degli strati profondi dell'epidermide, favorendo un'attenuazione delle ipercromie.

L'impiego della luce pulsata su teleangectasie, couperose, rosacea, piccoli angiomi del viso ha dato ottimi risultati. Questo perché la sorgente luminosa è assorbita dall’emoglobina, innalzando la temperatura nel vaso sanguigno a circa 60 gradi, temperatura in grado di determinare la trombizzazione del capillare e la successiva chiusura.

Smagliature di recente insorgenza sottoposte a trattamento con con luce pulsata hanno ottenuto un miglioramento netto delle lesioni, caratterizzato da variazione di colore, riduzione delle dimensioni, sino a tendere alla scomparsa delle lesioni stesse. Minori risultati si ottengono nelle pazienti affette da striae datanti più tempo. In questi casi si nota comunque una tendenza alla riduzione di spessore dei margini, la tendenza alla riduzione dell’atrofia ma non significative variazioni cromatiche.

Dott.ssa Francesca Marceddu 
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